Vestire i panni del relatore a un congresso medico (mi è successo diverse volte in queste ultime settimane), significa prima di tutto essere disposti a condividere sinceramente con i colleghi le proprie esperienze professionali.
Non è un dettaglio. Il relatore deve essere disposto a mettere in discussione la propria opinione per vedersela misurata dalle valutazioni dell’intera comunità scientifica che lo ascolta, pone domande, oppone dubbi. Il progresso scientifico procede in questo modo.
Questo vuol dire che è indispensabile studiare, ma studiare veramente tanto per presentarsi al cospetto dei colleghi, e questo riesco a farlo di notte perchè il tempo lasciato libero dal lavoro è poco.
Ogni problematica va analizzata a fondo perchè andrà poi illustrata a medici che sono bravi come e più di te e che magari soll’argomento hanno più esperienza e intuito professionale.
L’orgoglio e la stanchezza devono fare i conti con tutto ciò. Però alla fine, quando vedo l’interesse nella platea, le domande incuriosite, il dibattito acceso, penso che il mio sonno mancato sia valso il risultato.
È anche questo un modo per “riparare occhi”.