Il Natale del 2024 è quasi arrivato. Non nascondiamocelo: è stato un anno difficile. Non mi riferisco tanto al mio lavoro (che grazie alla fiducia che mi accordate è sempre intenso), quanto a ciò che noto incontrando ogni giorno decine di pazienti. Percepisco con chiarezza uno stato d’animo che ha perso la serenità. Da quando la pandemia, all’inizio del 2020, ha scardinato ogni nostra certezza non siamo più riusciti a riavvolgere il nastro del tempo. Del resto non sarebbe stato possibile. Non è possibile. Da quattro anni viviamo una “post pandemia” che ci ha consegnato la precarietà quasi come elemento normalità.

Quindi, se davvero dobbiamo augurarci qualcosa per questo Natale, auguriamoci che sia l’inizio di un cammino che ci restituisca la serenità perduta e con essa il desiderio di guardare avanti, di immaginare, di progettare.

Che sia quindi il miglior Natale possibile per tutti e per ciascuno.