Da qualche settimana il nostro studio è uno dei punti di riferimento come centro di oculistica che fa parte del Progetto TETRA.
Il progetto, fortemente innovativo, si rivolge a tutti gli specialisti che possono avere un ruolo importante nella diagnosi precoce dei disturbi infantili quali Neuropsichiatra infantile, Neurologo, Pediatra, Psicologo, Logopedista, Foniatra, Terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva, Educatore professionale e infine Oculista e Ortottista che si occupano di DSA (Disturbi Evolutivi Specifici dell’Apprendimento).
E’ un vero e completo approccio multi-disciplinare per affrontare e risolvere i problemi legati alla dislessia.
La dislessia evolutiva è un problema su scala mondiale, presente in paesi con linguaggi e sistemi grafici molto diversi tra loro. La sua prevalenza nelle diverse zone del pianeta è estremamente variabile, andando dall’1% in Egitto fino a punte del 20-25% in Brasile.
Negli Stati Uniti fino al 10% dei bambini che vanno a scuola soffre di questa condizione clinica, mentre in Italia i dati ufficiali parlano del 4.5%: circa 1 milione e mezzo di nostri figli in età scolare.
E’interessante considerare che nel 1969 la prevalenza della dislessia nel nostro Paese non superava l’1.3%. L’incremento di quasi tre volte e mezzo nell’arco di quarant’anni, più che da una effettiva crescita della condizione clinica, deriva dalla maggiore attenzione al problema.
Ma la diagnosi precoce è solo l’inizio di un corretto approccio al problema: attualmente appena il 20% dei pazienti, secondo l’Associazione Italiana Dislessia, è riconosciuto e propriamente seguito.
La piattaforma TETRA è una sintesi di test sviluppati per offrire un quadro mirato e completo sulla situazione del paziente, in modo da favorirlo nella diagnosi e nell’impostazione del protocollo riabilitativo.
Il Tetra è composto da una coppia di tablet che cooperano per proporre ed analizzare specifici test in un protocollo diagnostico e riabilitativo. Il sistema TETRA in uso nel nostro studio è ad oggi l’unico strumento in grado di fornire un’indicazione sulla situazione visupercettiva del paziente dislessico”
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