Molti anni fa ero al timone di una barca a vela in navigazione notturna verso la Corsica.
Avrei dovuto svegliare dopo alcune ore il mio cambio, ma il mare nero aveva onde formate che acceleravano la barca ogni volta che le superavo.
Ero elettrizzato dall’incognito, soprattutto quando persi di vista la terraferma ed attorno a me per ore ed ore c’era solo il buio.
Ormai stanco, avrei dovuto scorgere il faro della Corsica dritto sulla prua nella foschia che precede l’alba.
Ma non c’era.
Per lunghi interminabili minuti solo mare.
Mi chiesi se avessi sbagliato rotta, se avessi portato tutto il mio equipaggio non so dove, se la natura avesse voluto punire la mia scelta di tenere il timone da solo per tutta la notte.
Ottenni le risposte quando spostai la testa ed il faro comparve d’incanto: ero in rotta e lui era nascosto esattamente dietro l’albero.
Ora non so dirvi a che punto siamo, ma so che ognuno di noi ha tenuto saldo il timone navigando in questa lunga notte nel mare nero.
Siamo in rotta e il faro è lì, dietro l’albero.
Buon inizio.
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